Come spesso capita, anche l’introduzione di strumenti legati all’intelligenza artificiale, si lega al timore che questi possano modificare in negativo la nostra quotidianità. Molti temono che le grandi capacità di calcolo che stiamo sviluppando possano finire con il prendere sopravvento sulla nostra intelligenza considerata meno efficace e potente. Le paure non mancano per quanto riguarda il lavoro, celebrato con la Festa del Primo maggio la scorsa settimana. È evidente che l’intelligenza artificiale stia trasformando in modo profondo il lavoro, sia modificando il modo di lavorare, quindi in un certo senso le professioni, sia rendendo evidente la necessità di nuove competenze in grado di dialogare e sfruttare al meglio con l’AI. Proviamo a sottolineare alcuni aspetti che, con la presenza di questi strumenti, già ora caratterizzano il mondo del lavoro. Ad esempio, gli algoritmi gestiti dall’AI aiutano a rendere più efficaci processi con automazioni molto più precise del passato, specie laddove si tratti di attività ripetitive che richiedono tempi veloci e regole chiare e predeterminate.

Fonte: Giornale di Brescia